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Croce, Benedetto.

Filosofo, storico e critico italiano. Appartenente a una ricca famiglia della borghesia agraria, dopo aver perduto i genitori nel terremoto di Casamicciola (1883), fu accolto a Roma in casa dello zio Silvio Spaventa, dove rimase sino al 1886. Iscrittosi alla facoltà di Giurisprudenza, non sostenne esami, preferendo svolgere ricerche bibliografiche e seguire le lezioni di Filosofia morale di Antonio Labriola, allora seguace di Herbart. Nel 1886 si stabilì a Napoli, dedicandosi per alcuni anni a ricerche erudite sulla storia civile e sulla letteratura napoletana, che gli servirono per acquisire la metodologia storiografica. Intorno al 1892-93 si dedicò all'ambito filosofico, impegnandosi in particolare, attraverso le lezioni di Labriola, nello studio del pensiero marxista. La sua ricerca si concretizzò nell'opera Materialismo storico ed economia marxista, composta da cinque saggi scritti tra il 1895 e il 1900. Grande influenza esercitò su C. anche la lettura delle opere di G.B. Vico, in particolare della Scienza Nuova, che gli suggerì le prime riflessioni sul rapporto tra arte e storia. Nel 1896 avviò una corrispondenza con G. Gentile, con il quale, nel 1903, decise di fondare la rivista filosofica "La Critica" (V. CRITICA, LA), che ebbe vasta risonanza negli ambienti culturali italiani. Questa pubblicazione continuò a uscire anche dopo la rottura con Gentile, sino al 1944, quando fu sostituita dai "Quaderni della Critica". Nel 1910 C. fu nominato senatore e fu ministro della Pubblica Istruzione nell'ultimo Governo Giolitti (1920-21), la caduta del quale gli impedì di dare attuazione al vasto piano di riforma scolastica che stava predisponendo. Inizialmente ben disposto nei confronti di Mussolini (1922-24), nel 1925 divenne apertamente antifascista e redasse il Manifesto degli intellettuali antifascisti. In Senato votò contro la soppressione della libertà di stampa e di associazione, contro la pena di morte e l'istituzione dei tribunali speciali per i reati politici. Ministro senza portafoglio nel Governo Badoglio (aprile-giugno 1944), fu presidente del Partito Liberale sino al 1948. Nel 1947 fondò l'Istituto Italiano di Studi Storici, lasciando ad esso la propria biblioteca, una delle più importanti raccolte private d'Italia. Il sistema crociano è compiutamente esposto nei quattro volumi che compongono la Filosofia dello Spirito, ossia: Estetica come scienza dell'espressione e linguistica generale (1902), Logica come scienza del concetto puro (1905), Filosofia della pratica. Economia ed etica (1909), Teoria e storia della storiografia (1917). Contemporaneamente a questi lavori teoretici, C. ne svolse altri di ricerca storica e storico-filosofica. Negli anni successivi, pur non discostandosi mai dai principi fondamentali del proprio sistema, continuò ad arricchirlo, attraverso l'elaborazione di vari saggi filosofici pubblicati sulla rivista "La Critica". La formazione di C., il meno accademico dei filosofi italiani, avvenne in un primo momento soprattutto sotto l'influenza del pensiero di Antonio Labriola e di Francesco De Sanctis. In seguito C. risentì del pensiero di G.B. Vico e di Hegel che egli però conobbe quando aveva già tracciato le linee fondamentali della propria concezione. La filosofia crociana rappresenta in effetti una ripresa dello storicismo di Vico, interpretato però sulla base della concezione idealistica hegeliana. Dall'Idealismo C. derivò i due principi fondamentali del suo pensiero, ossia che la "realtà è Spirito" e che lo "Spirito si attua secondo un processo dialettico". Estranea alla concezione di C. è l'istanza metafisica della costruzione hegeliana, di cui egli avvertì invece l'istanza positiva, servendosene per interpretare il mondo umano dell'arte, della storia, della morale, del diritto e dell'economia. C. assume lo Spirito come un dato evidente e ne sottopone ad analisi le varie forme che egli non fa derivare dialetticamente l'una dall'altra, ma dispone l'una accanto all'altra. Nasce così la crociana "dialettica dei distinti", secondo cui gli opposti hanno validità solo nell'ambito di ciascun distinto. C. inserisce cioè la dialettica hegeliana degli opposti in un sistema di categorie che non trapassano dall'una all'altra per superamento di opposti, ma per movimento circolare di reciproca distinzione. Pertanto, mentre esiste contraddizione dialettica tra due forme quali, ad esempio, il bello e il brutto (che viene superata dalla sintesi del bello, quale forma dello Spirito), non esiste contraddizione dialettica tra due forme spirituali distinte quali, ad esempio, il bello e il vero, in quanto esse non possono annullarsi dialetticamente l'una nell'altra. In sintesi, la concezione crociana risulta la seguente: lo Spirito si distingue in due forme, una teorica, l'altra pratica. Ciascuna di queste, a sua volta, si presenta in due gradi, uno individuale, l'altro universale. L'estetica, dottrina del bello, tratta della conoscenza dell'individuale, la logica, dottrina del vero, della conoscenza dell'universale. La volizione dell'individuale è trattata dall'economia, dottrina dell'utile, quella dell'universale dall'etica, dottrina del bene. Il primo grado della conoscenza è dato dall'intuizione, che rappresenta il momento individuale della vita dello Spirito quale immagine, visione fantastica. L'intuizione è propria dell'arte, che è conoscenza fantastica e si svolge al di fuori di ogni interesse logico o pratico. Nell'opera d'arte vi è una netta coincidenza tra contenuto e forma, in quanto l'impressione intuita dall'artista coincide con l'espressione, ossia con il linguaggio, che dà forma all'indefinito contenuto del sentimento ed è sempre lirico in quanto esprime un sentimento individuale, soggettivo. Mentre la conoscenza estetica può avere valore di per sé e fare a meno della logica, questa non può fare a meno della conoscenza estetica, in quanto è conoscenza concettuale di ciò che appare nelle intuizioni. La conoscenza concettuale è conoscenza delle forme necessarie universali (concetti e categorie) di cui si serve il pensiero per riflettere su se stesso, ossia per pensare la realtà. Il pensiero è concetto puro, atto logico universale (trascendente) e, insieme, concreto modo di pensare ciò che è reale. Il pensiero è perciò tale da partecipare sia all'immanenza che alla trascendenza. I concetti propri delle scienze sono degli pseudoconcetti. Essi sono o puramente astratti, come quelli della matematica, dato che ad essi non corrisponde alcun dato dell'esperienza individuale (cioè nessun contenuto concreto) o sono puramente empirici, come quelli delle scienze naturali, dato che non sono altro che classificazioni generali ricavate dall'esperienza (prive di significato universale). Gli pseudoconcetti non sono errati, ma ateorici, hanno cioè valore puramente strumentale, pratico, economico. Per quanto sia autonoma rispetto alla conoscenza, l'attività pratica è però illuminata da essa. Nella pratica la volizione e l'azione coincidono. Dall'azione, che è essenzialmente opera individuale del singolo, si deve distinguere l'accadimento, che è invece opera del Tutto, rappresenta cioè "l'insieme di tutte le volizioni e la risposta a tutte le risposte". Nella volizione c'è, insieme, necessità, in quanto essa è sempre condizionata dalla situazione di fatto in cui essa si innesta, e libertà, in quanto essa non si ferma alla situazione contingente, ma produce qualcosa di diverso, qualcosa "di nuovo che prima non esisteva... ed è iniziativa, creazione, atto di libertà". La volizione può essere diretta a fini individuali (attività economica o utilitaria) o a fini universali (attività etica). Nella sua perenne circolarità, nella connessione fondamentale dell'unità di tutte le sue forme e della distinzione di ognuna di esse si attua lo Spirito. Tale circolarità si attua sul terreno concreto della realtà storica, per cui, nella concezione crociana, la filosofia si risolve in metodologia della storiografia. Non vi può essere una filosofia che si ponga al di sopra della storia, ossia una filosofia della storia, né può sussistere una filosofia che si ponga fuori dalla storia, ossia una metafisica. Dato il nesso di teoria e pratica, la storia è, nel contempo, pensiero e azione. Pertanto, la storia è sempre storia contemporanea e lo storico non può che prendere atto della necessità storica, della razionalità secondo la quale gli avvenimenti si susseguono. Si tratta di una necessità non di tipo causalistico, né imposta da un principio trascendente, quale Dio, Idea, Spirito o Materia. Essa coincide infatti con la stessa libertà, quale "eterna formatrice della storia". Quindi, secondo C., la storia è la libertà stessa nel suo divenire. Ne risulta uno storicismo assoluto o umanesimo storicistico che porta C. a dare dello storicismo la seguente definizione: "storicismo, nell'uso scientifico della parola, è l'affermazione che la vita e la realtà è storia, e nient'altro che storia". Della sua vasta produzione filosofica, storica e di critica letteraria si ricordano, oltre ai quattro fondamentali volumi della Filosofia dello Spirito, le seguenti opere: La rivoluzione napoletana del '99 (1897), Materialismo storico ed economia marxista (1900), Ciò che è vivo e ciò che è morto della filosofia di Hegel (1907), Problemi di estetica (1910), La filosofia di G.B. Vico (1911), La letteratura italiana del Seicento (1911), Cultura e vita morale (1914), La letteratura della nuova Italia (6 voll., 1914-40), Contributo alla critica di me stesso (1918), Goethe (1919), Curiosità storiche (1919), Nuovi saggi di estetica (1920), Storia della storiografia italiana nel XIX sec. (2 voll., 1921), Storia del Regno di Napoli (1925), Storia del Barocco in Italia (1929), Storia d'Italia dal 1871 al 1915 (1928), Etica e politica (1931), Storia d'Europa nel XIX sec. (1932), Ultimi saggi (1935), La Poesia (1936), La storia come pensiero e come azione (1939), Conversazioni critiche (5 voll., 1918-39), Il carattere della filosofia moderna (1941), Poesia antica e moderna (1941); Discorsi di varia filosofia (2 voll., 1945), Scrittori del primo e tardo Rinascimento (3 voll., 1945-52), Filosofia e storiografia (1949), La letteratura italiana del Settecento (1949), Letture di poeti e riflessioni sulla teoria e la critica della poesia (1950), Storiografia e idealità morale (1950), Indagini su Hegel e schiarimenti filosofici (1952) (Pescasseroli, L'Aquila 1866 - Napoli 1952).

LE OPERE DI BENEDETTO CROCE

1895
1911
1914-40
1919
1919
1920
1921
1923
1931
1933
1934
1941
1945-52
1949
1950
Opere di critica e di storia della letteratura
La critica letteraria
Saggi sulla letteratura italiana del Seicento
La letteratura della nuova Italia (6 voll.)
Goethe
Primi Saggi
Ariosto, Shakespeare e Corneille
La poesia di Dante
Poesia e non poesia
Nuovi saggi sulla letteratura italiana del Seicento
Poesia popolare e poesia d'arte
Nuovi saggi su Goethe
Poesia antica e moderna
Poeti e scrittori del pieno e tardo Rinascimento (3 voll.)
La letteratura italiana del Settecento
Letture di poeti e riflessioni sulla teoria e la critica della poesia

1900






1906
1910
1913
1914
1920
1931
1935

1936
1939
1941
1945
1949
1950
1951
1952
Opere filosofiche
Materialismo storico ed economia marxista
Filosofia dello spirito, in tre volumi:
- (I vol.) Estetica come scienza della espressione e linguistica generale (1902)
- (II vol.) Logica come scienza del concetto puro (1909)
- (III vol.) Filosofia della pratica. Economia ed etica (1909)
Poi si aggiunse un IV volume:
- Teoria e storia della storiografia (1917)
Saggio sullo Hegel
Problemi di estetica
Breviario di estetica
Cultura e vita morale
Nuovi saggi di estetica
Etica e politica
Ultimi saggi (contenente l'articolo Aesthetica in nuce, scritto per L'Encyclopaedia Britannica
La Poesia
La storia come pensiero e azione
Il carattere della filosofia moderna
Discorsi di varia filosofia (2 voll.)
Filosofia e storiografia
Storiografia e idealità morale
Come nacque e come morì il Marxismo teorico in Italia
Indagini su Hegel e schiarimenti filosofici

1893
1897
1914
1914
1916
1918
1919
1921
1925
1928
1929
1932
Opere di storiografia
La storia ridotta sotto il concetto generale dell'arte
La rivoluzione napoletana del 1799
Aneddoti e profili settecenteschi
La Spagna nella vita italiana durante la Rinascenza
I teatri di Napoli, dalla fine del Rinascimento al sec. XVIII
Storie e leggende napoletane
Curiosità storiche
Storia della storiografia italiana nel sec. XIX (2 voll.)
Storia del Regno di Napoli
Storia d'Italia dal 1871 al 1915
Storia dell'età barocca in Italia
Storia d'Europa nel secolo decimonono

1918


1918-1939
Scritti vari
Contributo alla critica di me stesso (pubblicato nel 1918, narra gli avvenimenti più importanti della sua vita, ed è stato pubblicato anche in appendice a Etica e Politica, del 1931
Conversazioni critiche (5 voll.)
A cura dello stesso Croce è stata edita un'antologia delle sue opere con una compiuta cronologia: Filosofia, poesia, storia (1951).